Il matrimonio di Apollonia Grohovaz del 1534
Nel 1534 a Fiume il consigliere Luca Spiciarich, un uomo facoltoso che era stato anche un giudice, aveva accolto in casa sua Biagio Spiciarich, figlio di un suo fratello. Biagio era zoppo e storpio e gli faceva un po' da tuttofare. Biagio si era innamorato di Apollonia, sorella di Bartolo Grohovac (arcidiacono di Fiume), e la voleva sposare. Una volta chiesta la mano alla madre vedova, la donna prese tempo. Una volta passato il termine stabilito, Bartolo andò da Ser Luca e gli disse che era intenzione della famiglia rifiutare l'offerta di matrimonio, data la condizione fisica di Biagio e anche per il fatto che il nipote di Luca non aveva nessuna proprietà intestata a lui. Risentito, Luca affermò davanti a tre testimoni (il Priore agostiniano Primossich, il prete Girolamo da Grobnico e Giovanni Biscrgnac) che avrebbe trattato Biagio come un figlio legittimo. Bartolo, rassicurato anche dal Priore, acconsentì al matrimonio.
Apollonia e Biagio si sposarono e misero al miglio 6 figli. Ma, forse per la troppa confusione che si era generata in casa con l'arrivo di questi bambini, la moglie di Ser Luca lo convinse, forse anche circuendo un po' l'anziano marito, a cacciare di casa Biagio e la sua famiglia, mentre Apollonia aspettava il settimo figlio. Nel dicembre 1545 ci fu un'ambasciata da parte del vecchio confessore di Ser Luca per farlo riconciliare con il nipote, ma non ebbe alcun esito perché il vecchio consigliere, già infermo, pochi giorni dopo morì.
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