Giovanni Angelo Grohovaz, detto Ninni




Gianni Angelo Grohovaz è nato a Fiume nel 1926. Era il figlio di un fratello del mio bisnonno.
Durante il secondo conflitto mondiale viene arruolato nella 117° Batteria bombarde della Brigata alpina Julia. Nell'aprile del 1944 si trovava ricoverato all'ospedale di Fiume, per una polmonite e una ferita al piede, quando queste venne bombardato; riuscì a salvarsi riparandosi sotto il letto. Gli jugoslavi quando invasero la città, lo fecero prigioniero, in quanto soldato italiano, e lo condannarono a 12 anni di lavori forzati. Fu costretto a marciare da Fiume fino a Trieste. Da lì fu condotto al campo di concentramento/lavoro di Fertilia, da cui viene liberato probabilmente dagli alleati.
Dopo anni passati come profugo in vari campi IRO, nel 1950 riesce a partire con la nave T.S.S. Neptunia per il Canada  dove aveva ottenuto un contratto di lavoro come taglialegna. Qui venne scambiato per un Tenente delle Brigate Nere e venne tenuto prigioniero e interrogato per 8 notti, prima che si appurò lo scambio di persona. In seguito anche all'incontro con la sua seconda moglie Maria, lasciato il lavoro di taglialegna, si impegna subito in diverse organizzazioni di supporto agli immigrati e come giornalista della testata giornalistica italiana Il Corriere Canadese e poi per il Giornale di Toronto. Ha scritto diverse poesie in dialetto fiumano aventi come tematica l'abbandono della terra natale e la condizione di esule. Nel 1976 vince il concorso letterario europeo "Premio San Benedetto", tenuto dall'associazione "Amici dell'Umbria".

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